CHIUSAFORTE. Chiamati spesso a intervenire assieme nelle emergenze sotterranee dei territori confinanti, come nel resto dell’Italia, gli speleologi del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia si sono addestrati assieme. A Sella Nevea si è infatti svolta un’esercitazione congiunta di soccorso speleologico di una ottantina di tecnici della II Delegazione speleologica Friuli Venezia Giulia e della VI Delegazione speleologica Veneto - Trentino Alto Adige, nell’abisso Queen Mama, una cavità che si apre sul versante italiano del monte Canin, in prossimità di Sella Prevala. La morfologia interna della grotta è caratterizzata dall’alternarsi di pozzi verticali e di gallerie che rendono estremamente complicato un eventuale intervento di soccorso. A ciò si aggiungono le problematiche dell’avvicinamento all’ingresso situato a oltre 2.200 metri di quota. Appunto, in questo scenario complesso si è simulato un intervento di recupero di un infortunato da una delle diramazioni della cavità situata a 420 metri di profondità.

Schermata 2013-10-12 a 11.04.20Le tre squadre di recupero, che si sono alternate nelle operazioni di trasporto della barella lungo la grotta, hanno impiegato 26 ore per riuscire a portare l’infortunato in superficie, percorrendo circa 1.700 metri, in cui si alternavano tratti verticali, superati con corde e tecniche specifiche, e tratti di lunghe e complesse gallerie a sviluppo sub orizzontale dove la barella è stata trasportata a braccia dai soccorritori. Altre squadre sono state impegnate all’esterno per fornire il supporto tecnico per l’allestimento dei due campi base posizionati a Sella Nevea e a Sella Prevala. Importante anche il supporto tecnico di Promotur.

(da Messeggaro Veneto del 08.10.2013)

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